Il CVC nel corso della sua attività ha ereditato dagli enti che lo hanno preceduto un prezioso archivio storico ricco di documenti fotografici e cartografici che testimoniano l’evoluzione del paesaggio delle valli del luganese nel secolo scorso.

Nel 2013 si è proceduto all’ordinamento dei fondi archivistici storici, appartenenti ai differenti consorzi che si sono susseguiti nel tempo, attività fondamentale che ha permesso la raccolta e l’unione presso un’unica collocazione, ma soprattutto la valorizzazione di documenti di indubbio valore documentario.

L’archivio storico ha una consistenza di circa 350 fascicoli (più o meno compatti) e una quindicina di rotoli (perlopiù planimetrie e mappe del comprensorio consortile), dei quali il 90% sono documenti del Novecento e la restante parte della fine del XIX secolo.

La tipologia di documentazione è eterogenea e spazia dall’attività legata alla gestione corrente (corrispondenza, contabilità), ad atti ufficiali (contratti, accordi, convenzioni) e degli organismi consortili (statuti, regolamenti, costituzioni, verbali), alla molteplicità delle opere forestali (rimboschimenti, premunizioni, arginature, strade, rifugi e antincendio).

L’archivio si compone dei seguenti fondi archivistici: per il 75% ca. da documenti del Consorzio dell’Alto Cassarate, per il 15% da documenti del Consorzio per la sistemazione del torrente Cassarate, per il 5% da documenti del Consorzio del Basso Cassarate e per la restante parte da documenti del Consorzio dell’Alto Cassone.

A questi fondi è da attribuire un valore storico-culturale in quanto testimonianza delle attività dei Consorzi e della cultura dell’epoca in cui furono prodotti; i documenti restituiscono infatti il cambiamento culturale di una regione che acquisisce consapevolezza della cura del territorio.

L’archivio è ora dotato di comodi mezzi di corredo (schedatura e catalogo) e può essere consultato su richiesta.

Gran parte della documentazione fotografica è stata digitalizzata ed è consultabile anche presso l’Archivio di Stato a Bellinzona e presso l’Archivio Audiovisivo di Capriasca e Val Colla a Roveredo.