Nel corso del XIX secolo la crisi economica e l’aumento demografico portarono allo sfruttamento intensivo del territorio e delle sue risorse. Il disboscamento di vaste zone causò nel tempo un grave dissesto idrogeologico; frequenti erano le alluvioni, le frane e le valanghe.
Prima del CVC si sono susseguiti nel tempo: il Consorzio per la sistemazione del torrente Cassarate (della fine dell’Ottocento), nel 1953 rinominato in Consorzio del Basso Cassarate, e il Consorzio dell’Alto Cassarate (del 1918). Questi precedenti enti, in tanti anni di attività, hanno avuto il merito di porre un primo rimedio al grave stato di dissesto idrogeologico in cui versava il bacino del fiume Cassarate.
In 140 anni di lavori di sistemazione idraulico-forestale il bacino è stato completamente risanato. L’efficacia di queste grandi opere è direttamente visibile nel paesaggio, che oggi appare completamente diverso da come si presentava agli inizi del Novecento: prima fangoso e pietroso, oggi verde e rigoglioso; un territorio sano che accenna appena i segni di un paesaggio “costruito”.
La bellezza del paesaggio è solo un riflesso delle importanti opere idraulico-forestali, alle quali va soprattutto il merito della messa in sicurezza di un’intera regione. L’urbanizzazione degli ultimi 70 anni, anche in zone un tempo minacciate dai pericoli naturali legati al Cassarate, ne è l’esempio.